I Maiali – Cvlto

Un rock malato e disturbante che procede spedito tra arroganza punk e frustate hardcore. Cvlto è una scheggia piantata nella carne, una scheggia che senti muovere a poco a poco verso la sua ricercata meta. Laddove terminerà il suo viaggio troveremo il nostro preciso punto di gradimento, poiché I Maiali con questo disco arrivano al punto focale delle parole: “esperienza lacerante”.

Lo fanno per mezzo di una scaletta snella (non si andranno mai a sfiorare i quattro minuti su nessuno dei 10 pezzi coinvolti) e dal ritmo avvicente, ricca di spunti e gradite variazioni sulla manovra principale. Impareremo così a distinguere di volta in volta le diverse idee gettate su questo fuoco sporco, ritmico ed incandescente.

Cvlto è un ingorgo eclettico pronto a risucchiare chiunque graviti nelle vicinanze. Poco importa quanto sia effettivo il livello di gradimento finale, perché la musica sparataci nelle orecchie non passa inosservata, ed esprime un suo potere magnetico specifico che orecchie ricettive sapranno cogliere all’istante (il potere di Cvlto arriva subito, poi verrà levigato di seguito).

I Maiali irrorano una stanza preparata a modo per il nostro sperato arrivo. I miei “highlights” li ho registrati con la doppietta Demone/Altari, con la stordente title track, la magmatica INRI e la cattivissima Abbandono. Ma Cvlto funziona benissimo nel suo insieme compresso e volutamente contenuto, il messaggio non deve rischiare di perdersi e questi ragazzi sembrano intenderlo bene.

Quest’esplorazione di un inferno interiore arriva con la carezza di un solido pugno, lavorata in studio da Phil Liar e gestita graficamente da Coito Negato (il digipack si lascia apprezzare nella sua semplicità, mi sono anche trovato nel desiderare più immagine di contorno). Una mezz’ora pungente e sadica, “festeggiata” in maniera rituale/ossessiva in combutta ad una certa vivida profondità.

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