Emblazoned – Eucharistiae Sacramentum

Gli americani Emblazoned esordisco carichi di rabbia e di furia. Sono l’esempio perfetto su cosa significhi essere degli “spietati mestieranti dell’arte diabolica più cieca in circolazione“. E’ la furbizia a muovere i loro attacchi tentacolari, attendono e tendono trappole al loro nemico fuori dalle porte del paradiso, ed è lì che arrivano a compiere il loro accurato massacro, nessuno sarà risparmiato, almeno per l’intensissima mezz’ora di Eucharistiae Sacramentum.

Una trebbiatrice in moto che non risparmia nulla, nemmeno le briciole, questo loro primo disco deflagra fuori in maniera così viva e sicura da lasciarci piacevolmente sconvolti. Con le pretese messe al giusto livello (com’è giusto che sia), la strada arride a loro, e a tutto quello che potranno diventare (con un inizio così vorrei ben vedere).

E’ il calderone death/black quello scelto di calpestare, un filone certamente difficile da affrontare (molti i pericoli da scansare), con l’obiettivo principale di risultare credibili già da subito, per riuscire a marchiare l’ascoltatore con la dote dell’impatto. Gli Emblazoned fortunatamente ci riescono, e questo concederà loro il ricordo del fruitore di turno, quelli di maggiore esperienza sapranno riconoscere un prodotto con quel qualcosa di più, ricco di sottili piccolezze che eleveranno il disco sopra un’anonima sufficienza.

Bestiali, deflagranti nel rimbombo dato dalla produzione, con delle chitarre pronte a ribollire ungendo grasso ai quattro venti, in supporto troviamo dei bassi importanti nel conferire la necessaria profondità al sound. C’è da dire che viene fuori tutto bene, l’alternanza fra il martirio e i momenti imponenti è centellinata perfettamente, e le cose vengono inserite sempre nel posto giusto (quando si dice fare le cose per bene), non si fossilizzano su un’unica lotta.

In questo modo nascono autentici gioielli come Heathenist Structure o Fatherless Predecessor, la brutalità che incombe ed una piacevole, rinnovata stagnazione come fida compagna. Gli Emblazoned costruiscono imponenti travi una dopo l’altra, arrivano a piazzarne otto e poi si fermano, perché va bene così, al momento è più che sufficiente come dura lezione.

Si dimostrano pure bravi nell’estrarre qualche malsana melodia (sempre Fatherless Predecessor o il maestoso incedere di Iniquitous), ma per comprendere meglio dovrete afferrare il senso “deviato” della parola.

La bestialità del death metal unita alla forza primordiale del black metal, c’è da dire che il primo domina “a sensazione” fungendo da solita parte dominante/trainante. Eucharistiae Sacramentum è bello pesante e cercherà di farvelo ricordare il maggior numero di volte possibile (ma in special modo su Perdition, una sorta di trionfo in questo senso). Come un fedele compagno vi ricorderà che scegliere la cattiva strada è sempre una scelta più che plausibile. Non ci troviamo su vertici cacofonici troppo elevati, diciamo che si va più sul pulito, rimanendo comunque sul ruvido andante, come se ci trovassimo nel bel mezzo di un malefico cerimoniale gestito da persone vestite per bene.

Allungate la manina verso questo prodotto, non indugiate ma soprattutto non spaventatevi quando avvertirete il tocco di una mano sconosciuta alle vostre spalle, assecondatela in questo delirio nominato Eucharistiae Sacramentum, dopo forse, sarete un poco più felici.

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Riassunto

Deepsend Records (2014)

Tracklist:

01. Malefic Congregation
02. Heathenist Structure
03. Fatherless Predecessor
04. The Deceiver
05. Perdition
06. Wolven Shroud
07. Iniquitous
08. Divine Delusion