Biopsy – Fractals of Derangement

Dall’India con furore. Questo l’ipotetico motto sbandierato con esagitata forza dai Biopsy. La formazione esordisce con un ep della durata di un quarto d’ora, gli intenti vengono posti con precisione e riempiti accuratamente con chirurgica asfissia. Questi novelli Aborted hanno le idee chiare e sanno soprattutto come visualizzarle, certo non ci troviamo di fronte ad una partenza che ha dell’incredibile, ma quantomeno non finiscono a demeritare, scacciando di fatto i possibili (e forse plausibili) dubbi che si potrebbero formare di fronte all’inusuale provenienza geografica.

Suonano death metal tecnico, acerbo e vorace i Biopsy e lo suonano pure bene, pace se i cinque brani protagonisti hanno la tendenza ad assomigliarsi un po’ troppo (“l’ingorgo” vocale fa pochi tentativi per offrire un minimo di varietà, limitandosi ad emettere sicuri quanto incomprensibili rantoli). Ogni eventuale/possibile critica va al momento nel cestino delle cose “perdonabili”, inutile stare a guardare al microscopio caratteristiche che devono -logicamente- essere ancora svezzate. Meglio godersi l’acerbo che c’è, nonostante le sacrosante imprecisioni di turno (che sempre avranno da insegnare).

Fractals of Derangement è interamente autoprodotto (bella ed esplicita la copertina, salta subito all’occhio), frutto di sforzi che sicuramente non si fermano al solo lavoro di composizione. Questo determina subito la dimensione della band, pronta a fare a spallate dentro una scena satura da tempo. Se sapranno avere la necessaria forza (e convinzione duratura) i seguaci del genere apprezzeranno e ricambieranno senz’altro con devozione. Ma per adesso bisogna solamente stare lì, godersi senza troppi proclami (nel bene o nel male) questi cinque pezzi precisi e contundenti. Una sorta di “ordine martellante” che non contempla alcun ostacolo, qui si va avanti alla cieca, tenendo come base una preparazione tecnica che sembra esserci tutta.

Un suo ascoltino Fractals of Derangement se lo merita, poi le manie comportamentali varie (collezionismo e passione) potranno anche spingervi a cercare una copia in giro. Insomma, stiamo ad aspettare e vediamo se uscirà qualcos’altro, la loro attenzione per il momento l’hanno trovata.

Summary

Autoproduzione (2015)

Tracklist:

01. Hemolytic Crisis
02. Anatomical Reconstruction
03. Genesis
04. Fractals of Derangement
05. Surgical Symmetry